Discussione: Rising sun : tra mito, guerre e qualche suicidio
Neanche la polvere è rimasta degli eserciti del clan della libellula (Matteo detto il guru) nella regione di Edo, durante la stagione estiva del grande (e glorioso) anno nuovo.
Eravamo più o meno a metà partita e l'errore è stato ahimè fatale contro il ben equipaggiato clan del loto (Luca).
Che cosi ha creato una testa di ponte e accerchiato a tenaglia le regioni di Kansai e Kyoto.
Zone centrali della mappa dove prosperava, per vero un po' indisturbata, Elena e il suo clan.
La ragazza disponeva - pensate un po' - di fortezze a tartaruga semoventi.
Che però ... non si sono mai mosse.
E si è capito (forse un peletto tardi) perché.
Le due regioni messe insieme davano infatti una pacca di punti ogni volta che si mieteva il raccolto.
Mentre le libellule venivano fiaccate e stentavano a riprendersi, i fiori di loto se la prendevano dunque con le tartarughe.
Ovviamente parecchio incazzate.
Con buona pace per le alleanze che i due clans avevano stretto durante la cerimonia del tè di primavera.
E il clan del bonsai (io me)?
Beh non stava a guardare.
E decideva di rinunciare ad essere proprio ... un bonsai.
Ha preferito essere invece una pecora nera senza onore.
E quindi, dopo essersi rinforzato a Kyushu e Shikoku, e dopo aver evocato due bei mostri (tra i quali un drago fumante), ha mietuto parecchie regioni tra estate e autunno.
Grazie anche a una folta schiera di mercenari ronin ingaggiati per la bisogna.
Libellule e fiori di loto (ma soprattutto libellule) son cadute o arretrate al passaggio dei bonsai.
Tra battaglie e qualche suicidio studiato per avere qualche punticino in più.
E cosi si è giunti alla fase d'inverno per vedere chi aveva vinto.
Da non credere!
Arrivato primo a pari merito con le tartarughe che però hanno prevalso, avendo più onore dei bonsai.
I fiori seguivano a un punto (Luca si è mangiato le dita).
E le libellule - ormai senza ali - in coda.
Il gioco mi è piaciuto. I meccanismi (tutti noti) stimolano la riflessione senza affaticare.
Grazie a Luca per avercelo fatto assaporare.