Discussione: Principi del rinascimento di Wallace
Elena, la nuova principessa di casa d'Este, ha ascoltato la spiegazione del regolamento del gioco, seria e attenta.
Tra me e me ho detto "dai che è andata".
Poi ha esclamato "ma... è un gioco di aste!".
Gulp! E adesso che fa? Ci pianta?
Ma neanche per idea.
Ha giocato con lo spirito giusto, silenziosa e coperta.
Nel frattempo il principe di Casa Baglioni (cioè io me) e il principe di casa Malatesta (Ivan il terribile) si guardavano con sospetto e in cagnesco, guerreggiando al soldo di Firenze o Milano.
Anche se Milano ha attratto più artisti di Firenze ... compreso il Botticelli pensa te!
E il principe di casa Gonzaga (Gianantonio) che ha fatto?
Piuttosto attaccato all'oro, ha fregato denari e influenza a destra e a manca.
Ingaggiato vari artisti per darsi delle arie.
E ha pure fatto eleggere il papa del suo casato per due decadi.
Quanta inutile vanità!
Quel che è stato premiato è infatti il silenzio operoso della principessa d'Este.
Che ha assoldato una folta schiera di mercanti-mecenati, con i quali è andata serena alla vittoria.
Anche grazie a una buona influenza esercitata su Milano adornata di artisti vari, che l'hanno fatta primeggiare su Firenze, Venezia, Roma e Napoli.
Tra i tre litiganti (maschi) la principessa ha goduto insomma.
È un gioco "sottile" ha detto Elena che non ama i giochi di aste.
E ripensandoci adesso credo abbia colto bene.
Ha scritto Wallace nel regolamento di Principi che, "nel creare un gioco a tema storico, trovo sia meglio catturare l'essenza del periodo piuttosto che sovraccaricare il gioco".
Ed infatti la sottigliezza della volpe era uno dei tratti dei Principi rinascimentali, descritto dal buon Nicolò Macchiavelli.
Bravo Wallace.
Ne siamo mi pare rimasti tutti convinti a fine partita (durata due orette di gioco tranquille tranquille).