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Discussione: Post Essen

Leggo che la chiusa di Essen ha stimolato il capo redattore della Tana dei Goblins a porre un problema che sento anch’io da sei sette anni a questa parte: troppi giochi, troppe presunte novità, troppo mercato e rischio bulimia.

Segnalo l’articolo anche se immagino molti lo abbiano già letto:

https://www.goblins.net/articoli/ci-sono-troppi-giochi

Mi chiedo se questa sorta di "bolla speculativa" che si sta gonfiando nel settore dei giochi da tavolo sia accompagnata dalla registrazione, magari inconsapevole a livello sociale e di mercato, di una certa “dipendenza” o “compulsione” infinita di molti appassionati all’acquisto e a dilatare i tempi da dedicare al gioco.

Un argomento che può apparire “scabroso”, ma che potrebbe invece essere interessante approfondire.

Ad esempio, mi chiedo se, a fini divulgativi, un po’ di prospettiva storica ragionata sull’evoluzione del gioco da tavolo e sulle sue tappe più significative potrebbe aiutare ad essere più critici verso i prodotti offerti.

E a ridimensionare facili entusiasmi, rendendo più equilibrati tempi di fruizione e comprensione dei giochi da tavolo.

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Re: Post Essen

D'accordo!
Segnalo anche l'articolo di Signor Darcy da cui Agzaroth è partito.

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Re: Post Essen

Personalmente da appassionato interessato alle novità (mi piace molto provare giochi nuovi, o meglio che non conosco), ma con sguardo estremamente curioso e attento al passato, il problema lo percepisco eccome.

Ritengo che la prospettiva storica sia utilissima per "farsi gli anticorpi" nei confronti dell'attuale bulimia, o quantomeno uno sguardo non solo rivolto al presente, ma anche al passato (e al futuro), penso possa aiutare ad approcciarsi con un sano atteggiamento critico.

P.S. L'ultima esperienza con Spillo di fronte a un classico come Principi del Rinascimento la consiglio a tutti. Se piacciono le aste e non si è troppo permalosi wink

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Re: Post Essen

Un po' come lo slow food vs fast food consumistico... Le fiere si possono interpretare in diversi modi ma non sono il luogo ideale dove provare un gioco da zero. Il mercato poi mi pare si sia specializzato molto nell'offerta di prodotti graficamente accattivanti magari con tanto materiale per dare "peso" al gioco o molto family per intercettare più gente.
Ricordiamo però che il mercato fa il mercato di mestiere eh!
Se possibile io promuoverei tra le persone che incontriamo il piacere di gustare un po' di giochi piuttosto che la bulimia e il fast food come fattori aggregativi. Collezionisti a parte, fatta salva di titoli che piacciono davvero e usate, gli altri cosa li comprate a fare? Perché sono in offerta? Sto estremizzando ovviamente. Ma è una delle caratteristiche del mercato che in diversi modi cerca di farci comprare cose che non ci servono assolutamente.
Il qualunquista.

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5 Ultima modifica di spillo69 (01-11-2017 15:19:51)

Re: Post Essen

Condivido molto quello che ha scritto Liviano.

Anch'io avevo segnalato da qualche parte che aderisco volentieri alla filosofia che avevo definito dello "slow game".

Che per me significa dare al gioco (come al cibo) un giusto peso senza esagerare.

A questo proposito credo che il fattore tempo da dedicare al gioco sia molto importante.

In termini di ore che possono dedicarsi a un momento di svago (si tratta in fondo di un hobby), di contesto nel quale giocare (sempre fisico), di tranquillità durante le partite e attenzione ai tempi dei giocatori compresi i più lenti.

La mia collezione conta circa 40 titoli che coprono le principali meccaniche e alcuni temi a sfondo prevalentemente letterario, economico o storico che apprezzo particolarmente.

Credo siano già un'enormità.

Forse nel futuro (non immediato) potranno al massimo interessarmi non più di uno due titoli.

P.S. 1 Per Iugal. Pensa che possiedo Principi del rinascimento da oltre un anno e sono riuscito a giocarlo solo nell'ultimo mese wink

E ci sono titoli che possiedo e che non ho ancora giocato come 1830 e Axis and Allies revised edition (adesso tra l'altro esce una nuova edizione della Anniversary che pare sia la migliore in assoluto...).

P.S. 2 Un esempio che per me evidenzia una tendenza a creare dipendenza e a rendere il gioco troppo pervasivo della vita è un video su internet dedicato ai giochi per le vacanze estive.

Il recensore ha raccontato di aver giocato con la fidanzata gli ultimi casi di Sherlock Holmes - Consulting detective sotto l'ombrellone.

Ma per carità! 

Ma che cosa si può apprezzare della natura e di un bel mare in questo modo?

Meglio farsi una nuotata o giocare a racchette e far movimento piuttosto che stare 3 ore e passa col libro gioco in mano.

P.S. 3 L'esplosione della produzione ludica ha poi avuto in me uno strano effetto.

Quando ho iniziato ad appassionarmi a questo hobby avvertivo il senso della meraviglia nell'avvicinarmi a nuovi titoli e meccaniche.

E il gusto e il piacere di giocare e condividere con altri era molto forte anche perché si trattava di un "mondo incantato" da scoprire.

Adesso questo senso di meraviglia e di gratificazione è un po' scemata.

Troppi titoli,  troppa frenesia e troppo professionismo nel provare e giocare rischiano se non di banalizzare l'esperienza ludica quanto meno di toglierle una parte del fascino....

Sono sensazioni ovviamente....

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Re: Post Essen

Argomento interessante. Riprendo qualche punto.

Livano ha scritto:

gli altri [giochi] cosa li comprate a fare? Perché sono in offerta?

Si, io a volte li compro solo perchè sono in offerta. Nella testa di un "compulsivo" - non mi ritengo tale, ma a volte ci casco - il prezzaccio fa scattare l'acquisto, confermo.
Del tutto istintiva la reazione, poco logica e prona alle perversità del mercato, ma così è. Me ne rendo conto e lo ammetto smile

Cito invece l'ultimo intervento di Spillo per una serie di termini, come hobby e svago, che utilizza e che, premetto, risultano del tutto appropriati al mondo dei giochi in scatola.
Mi permettono di affrontare un argomento che mi interessa particolarmente, che sono le "tipologie dei giocatori", questione legata agli innumerevoli approcci che si possono avere nei confronti del giocare a giochi da tavolo.
Parlando per me, dico che sono concetti che non faccio troppo miei. Per quanto mi riguarda preferisco “passione” a “hobby” (mi reputo un appassionato e non un hobbysta) e “divertimento” anziché “svago”, “svago” mi viene da associare a “passatempo” (concetto che detesto). E, lo sottolineo, senza la presunzione di interpretare correttamente quanto sta dietro i termini usati da Spillo, divagazione terminologica da prendere come semplice pretesto per contribuire al dibattito.
Ecco che anche la mia inclinazione nel provare giochi nuovi è motivata da un certo tipo di approccio al giocare che mi appassiona e mi diverte. È interessante notare come sia solo uno tra gli innumerevoli approcci di cui parlavo sopra. Valido come tanti altri praticabili, dallo “slow game” al passatempo in senso letterale. Tutti approcci che ritengo interessanti proprio perché nascono da un nucleo comune che è appunto il gioco in scatola.

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Re: Post Essen

Concordo con Iugal...

In generale non amo gli estremi, e quindi mi è lontano il mondo di chi compra i giochi per non giocarci ma anche quelli che si fermano perché ritengono di essere arrivati al massimo.
Senza la curiosità di ascoltare nuova musica, vedere nuovi film, giocare a nuovi giochi... dove saremmo? A Madame Bovary e Metropolis (the movie). Belli eh? Ma andiamo avanti!
Eppoi molto del divertimento è mettersi alla prova con un nuovo titolo... L'Agricola di mia mamma è arrivato oltre le 70 partite ed è indubbio che lo abbiamo sviscerato un bel po'. Cercare nuovi stimoli mi sembra umano!
Anzi, direi di più: senza la passione di chi attualmente si sta prodigando per provare e/o comprare le uscite dell'anno ci perderemmo tutti... quindi, grazie!


Spillo69 ha scritto:

Anch'io avevo segnalato da qualche parte che aderisco volentieri alla filosofia che avevo definito dello "slow game".
Che per me significa dare al gioco (come al cibo) un giusto peso senza esagerare.

Penso che Petrini non sarebbe proprio d'accordo... Nello "slow" antitetico al "fast" food c'è la necessità di dare al cibo il suo spazio, il suo tempo, la sua importanza, che è intesa grande così tanto da comprendere le ricadute ambientali, sulla salute, il territorio, ecc...


Spillo69 ha scritto:

Forse nel futuro (non immediato) potranno al massimo interessarmi non più di uno due titoli.

Questa me la segno! wink


Spillo69 ha scritto:

Quando ho iniziato ad appassionarmi a questo hobby avvertivo il senso della meraviglia nell'avvicinarmi a nuovi titoli e meccaniche. E il gusto e il piacere di giocare e condividere con altri era molto forte anche perché si trattava di un "mondo incantato" da scoprire.
Adesso questo senso di meraviglia e di gratificazione è un po' scemata.

Ma non è che sei tu magari ad essere cambiato? yikes

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8 Ultima modifica di spillo69 (02-11-2017 22:14:03)

Re: Post Essen

korn ha scritto:

Eppoi molto del divertimento è mettersi alla prova con un nuovo titolo... L'Agricola di mia mamma è arrivato oltre le 70 partite ed è indubbio che lo abbiamo sviscerato un bel po'. Cercare nuovi stimoli mi sembra umano!

Ma dai? Solo 70 partite? wink

korn ha scritto:

senza la passione di chi attualmente si sta prodigando per provare e/o comprare le uscite dell'anno ci perderemmo tutti... quindi, grazie!

Beh…. come si fa a non ringraziare come regola generale?

In realtà il tema era un altro mi pareva….

E poi i titoli a Essen quest’anno sono circa 1.050 da quanto si legge nell’articolo della Tana che avevo segnalato.

Nell’ipotesi (surreale) che si volessero provare tutti, giocandone uno al giorno (cosa altrettanto surreale), occorrerebbero 3 anni solo per il 2017…

Chiaro che vanno scremati o selezionati.

E qui ci stanno tutti i problemi…. che attengono anche all’assorbimento di tempo ed energie che mi pare si comincino a registrare.

Anche a scapito di una adeguata valorizzazione di titoli già esistenti....

korn ha scritto:
Spillo69 ha scritto:

Anch'io avevo segnalato da qualche parte che aderisco volentieri alla filosofia che avevo definito dello "slow game".
Che per me significa dare al gioco (come al cibo) un giusto peso senza esagerare.

Penso che Petrini non sarebbe proprio d'accordo... Nello "slow" antitetico al "fast" food c'è la necessità di dare al cibo il suo spazio, il suo tempo, la sua importanza, che è intesa grande così tanto da comprendere le ricadute ambientali, sulla salute, il territorio, ecc...

Occorrerebbe chiederlo direttamente a Petrini non trovi? wink

Battuta a parte, a me pare che una certa similitudine esista.

Lo slow food valorizza il gusto per il cibo unito alla qualità degli ingredienti impiegati.

Gusto e qualità sono aspetti che possono benissimo tradursi nel settore ludico.

Ad esempio facendo riferimento ai tempi di apprendimento, di assimilazione e di riflessione su un titolo, e alla qualità delle sue meccaniche e dell’ambientazione ecc. ecc. (aspetti, questi ultimi, sui quali mi pare possa anche tu concordare).

Quindi per me la similitudine (chiaramente approssimativa) regge ed è abbastanza evocativa.

korn ha scritto:
Spillo69 ha scritto:

Forse nel futuro (non immediato) potranno al massimo interessarmi non più di uno due titoli.

Questa me la segno! wink

Beh… negli ultimi quattro anni credo che io e te ci siamo seduti allo stesso tavolo da gioco non più di 4 volte.

Non è una critica è una constatazione oggettiva.

Quindi capisco ci possa essere qualche sorpresa nella mia affermazione..

Comunque se ritieni segna pure in agenda wink

korn ha scritto:
Spillo69 ha scritto:

Quando ho iniziato ad appassionarmi a questo hobby avvertivo il senso della meraviglia nell'avvicinarmi a nuovi titoli e meccaniche. E il gusto e il piacere di giocare e condividere con altri era molto forte anche perché si trattava di un "mondo incantato" da scoprire.
Adesso questo senso di meraviglia e di gratificazione è un po' scemata.

Ma non è che sei tu magari ad essere cambiato? yikes

Tutto cambia in certa misura caro Korn.

E’ cambiato il mondo dei giochi, dei giocatori, e anch’io….

Questo non significa che non avverta entusiasmo o passione quando gioco.

Ci mancherebbe.

Sarei altrimenti un masochista e dovrei dedicarmi ad altro.

Quindi condivido quanto ha scritto Iugal (anche se ha allargato il tema di discussione).

C’è passione, anche se con moderazione per quanto mi riguarda.

Adelante con judicio! wink

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